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Area naturalistica di Capotenda (Gravina in Puglia), dove il tempo si è fermato

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1 Settembre 2021

Ci troviamo in una zona magnifica della Puglia.
La Basilicata dista poco più di un quarto d’ora in auto. Siamo così prossimi al territorio Lucano che già beneficiamo del Bradano, il fiume più lungo della regione nostra vicina di casa.

Benvenuti a Gravina in Puglia, comune di circa 45mila abitanti della città metropolitana di Bari che si erge in un territorio così geograficamente cruciale che anche Federico II ci costruì un castello per sostarvi dopo le sue battute di caccia nelle Murge.
Siamo nel pieno del fenomeno carsico che tanto contraddistingue questa parte dell’Alta Murgia.
L’etimologia non è difficile da intuire: per Gravina si intende una spaccatura nel terreno, in questo caso dovuta proprio all’erosione dell’acqua su terreno calcareo.
Gravina è anche il nome del torrente (affluente del Bradano) che ha scavato questo canyon sulle cui sponde è costruita più di metà della città.

Ecco, dunque, uno scenario particolarissimo della Puglia terminale: troviamo il fenomeno carsico che insiste su questo territorio; un torrente che attraversa la città; sullo sfondo, l’Alta Murgia che, poco più in là, diventa Appennino Lucano. Non solo una lunga costa di mare cristallino e di pianura a perdita d’occhio ma anche terreni aspri, solcati e formati dallo scorrere di corsi d’acqua, sotterranei e in superficie.

Proprio a ridosso del nostro torrente Gravina sorge una delle oasi più belle e incontaminate della regione: l’Oasi di Capotenda, chiamata così molto probabilmente perché un tempo ci si accampava per trascorrere la notte, in virtù della favorevole posizione geografica.
Un luogo da molti ancora inesplorato, che conserva gelosamente tracce archeologiche tra cui tombe ed antichi insediamenti rupestri. È qui che la nostra regione ci sorprende, con percorsi naturalistici apprezzatissimi dagli escursionisti, dove è possibile incontrare specie animali e vegetali difficilmente avvistabili altrove nella zona.
Quest’area è ancora poco conosciuta dai turisti, tanto acerba quanto affascinante: sorge alle pendici del colle Botromagno e ci si arriva camminando esclusivamente su un terreno sterrato, roccioso e incolto.

Tra sentieri e percorsi sconnessi, a piedi, in bici o persino a cavallo, ci si imbatte in magnifiche aree archeologiche, come quella del Padreterno (una necropoli risalente al VII secolo), nel cimitero o ad uno dei due viadotti che portano all’interno della città, l’acquedotto Madonna della Stella, di cui si attesta l’esistenza già alla fine del 1600.

Capotenda è un bell’esempio di natura selvaggia, non civilizzata insomma: fino al secolo scorso le grotte sono state usate come luogo di difesa e di riparo, riutilizzate in più riprese, o come cave, stalle, depositi di servizio per i lavori nei campi ed abitazioni di fortuna. Visitandola, per un paio d’ore andrete incontro, con scarponcini e zainetto, a diversi scenari ancora incontaminati che vi riporteranno indietro negli anni, soprattutto se si pensa a quanto sia insolito questo tipo di paesaggio per una regione che ci vuole, molto più spesso, in infradito e costume.

[Foto via iStock – Rimbalzino]

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FABIO BAX
Massafra (TA), Apulia, Italy

Ciao, sono Fabio Bax, imprenditore digitale, classe ’83.
Pugliese DOC (o DOP…), specializzato in web marketing, comunicazione online e Facebook advertising con 10+ anni di esperienza lavorativa tra Roma, Milano e Londra.
Dalle ginocchia sbucciate ad internet, dallo skate al mouse, dalle musicassette a Spotify: le ho viste (e vissute) davvero tutte. All’interno di questo spazio vi racconterò una Puglia insolita, la mia, fatta di cose strane e fuori dal comune.
Benvenuti a bordo di Puglia secrets, la Puglia come non te l’hanno mai raccontata prima.

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