Luogo rotondo? Esatto: Locorotondo!
Visto dall’alto, quello che a tutti gli effetti è uno dei borghi più belli d’Italia non lascia spazio ad equivoci.
Il nome “Locorotondo” deriva infatti dal latino Locus Rotundus che significa appunto luogo rotondo, in quanto dalla prima metà del XIII secolo il borgo si espanse alla sommità di un colle, racchiuso nella cinta muraria, assumendo proprio la forma circolare che ancora oggi lo caratterizza.
Insomma, un paese distribuito in cerchi concentrici, una caratteristica più unica che rara, che si estende via via per la campagna dando vita ad oltre 146 contrade. Questo comune ha avuto molti nomi prima di quello attuale: inizialmente si chiamava Casale San Giorgio (in onore del santo patrono), poi Casale Rotondo, successivamente Luogorotondo e solo nel 1834 fu chiamato Locorotondo.
D’altronde, la rotondità del suo profilo la si scorge anche in lontananza, sopraggiungendo in auto e non necessariamente dai cieli, dove una schiera di case bianche con i caratteristici tetti spioventi detti “cummerse” ne caratterizzano la visuale. Questi tetti furono ideati per consentire all’acqua piovana di scivolare verso le grondaie laterali ed essere così raccolta nelle cisterne dagli abitanti tramite un ingegnoso ancorché rudimentale sistema di scorrimento.
Per notare le cummerse non c’è luogo migliore di via Nardelli, il cosidetto “lungomare di Locorotondo”, la via che abbraccia la parte esterna rotonda del centro storico, un belvedere sulla Valle d’Itria.
Lungomare, sì, perché pur non essendoci il mare questa via costeggia una vasta distesa di vigneti e trulli, dividendo letteralmente il paese dalla natura circostante e sottostante.
Locorotondo è parte integrante della “Terra dei trulli”. Conta poco più di 14.000 abitanti ma è ricca di vicoletti, trattorie, chiese, davanzali fioriti che vale la pena visitare almeno una volta (anzi, di più!) nella vita.
Tappa obbligatoria nella vostra prossima vacanza in Puglia!